Cicli simbiotici ( da simibiotico 2012 – Salvatore Presti)
La particolarità per cui sono conosciuti i pesci pagliaccio è la simbiosi con alcune specie di anemoni e di attinie: questi pesci, infatti, trovano rifugio tra i tentacoli dell'anemone, dalle cui punture sono immuni grazie al muco che ricopre il loro corpo, proteggendosi così dai predatori.
12.Cicli simbiotici ( da simibiotico 2012 – Salvatore Presti)
Per quello che fino ad ora detto è chiaro che la società del futuro non potrà essere fondata sul concetto della crescita ma sul quello della sostenibilità simbiotica, infatti la terra, i nostri continenti, le nostre nazioni, le nostre regioni, le nostre città e villaggi la nostra terra non sono entità infinite ma finite ed affinché queste possano essere fertili e prospere devono essere in perfetto equilibrio con gli uomini e l’ambiente circostante in un ciclo ecocompatibile. Ecologico e compatibile significa che per una certa quantità di territorio vi deve essere un certo numero di esseri umani, una certa quantità di fauna, flora e materie prime ambientali( tipo acqua, suolo etc.) che attraverso trasformazioni cicliche, generate dall’energia del sole, si rigenerano sempre, ovvero deve essere sempre possibile partendo da un punto del ciclo ritornare sempre al punto di partenza dopo un certo tempo senza danneggiare l’ambiente. Solo questo modo di concepire l’esistenza potrà perpetuare la specie umana e le altre creature della terra, solo un una perfetta simbiosi. Spesso l’uomo occidentale con la sua scienza crede di essersi elevato a essere superiore, infischiandosene delle conseguenze delle sue azioni, guardando solo agli effetti che provoca sull’ambiente nell’arco di qualche
decennio, anteponendo la ricchezza economica ad ogni valore
etico, sociale e morale. Basti pensare che i nostri governi parlano
solo di economia e mai del benessere sociale e culturale delle nazioni. Sicuramente il sistema ecologico della terra si è formato e stabilizzato molto prima che l’uomo si affacciasse sulla faccia della terra, poi negli ultimi 3 mila anni la razza umana è passata da poche centinaia di migliaia a gli attuali 7 miliardi, ma non sette miliardi di esseri umani di tremila anni fa, la tendenza è quella di creare sette miliardi di piccoli principi che per vivere hanno bisogno ti tanta energia per poter far funzionare tante schiave- macchine. Le azioni antropiche dell’uomo sul territorio e sulla terra di tremila anni fa non riuscivano a modificare l’eco sistema terra, oggi invece ci siamo riusciti, trasformando in maniera esponenziale sempre più risorse. L’effetto di questo modo di concepire la vita ha portato al dissolvimento delle calotte polari, ha aumentato l’effetto serra, a causa dell’aumento nell’atmosfera dell’anidride carbonica, ed ha aumento la temperatura del pianeta. Tutto questo sta di fatto cambiando equilibri di milioni di anni di cui nessuno sa calcolare gli effetti. Questo è il motivo per cui quando si immette nell’ambiente una macchina o un qualcosa che modifica l’ecosistema bisogna anche immettere il suo antagonista. Ad esempio se compro un’auto e consumo carburante immettendo nell’ambiente una certa quantità di anidrite carbonica per essere
rispettoso dell’eco sistema terra e non turbarne l’equilibrio dovrò
piantare un certo numero di alberi che negli anni assorbiranno al quantità di anidrite carbonica emessa dalla mia autovettura. Questo ragionamento purtroppo dovrebbe essere fatto per ogni bene di consumo o per ogni azione che noi compiamo, oppure dovremmo guardare a forme di energia più pulite come il solare, l’eolico ed il movimento delle correnti marine che non sono altro che manifestazioni dell’energia solare diretta del sole, in perfetto equilibrio con l’ecosistema terra. La riprova di tutto ciò è che oggi molte aziende inquinati europee e non solo per cercare di rispettare il protocollo di Kioto sono costrette per a comprare certificati verdi, ovvero energia elettrica prodotta con energia alternative.
Con questo mio ragionamento non voglio essere catastrofista ma semplicemente realista, spero solo che nei prossimi anni i governanti della terra nelle loro scelte politiche, invece di guardare ai soli interessi economici, possano cominciare ad adottare azioni e politiche che permettano a tutti gli esseri umani di vivere in pace ed in equilibrio con l’ecosistema della terra. Spero che ognuno di noi nel nostro piccolo prenda coscienza del fatto che una simbiosi con i nostri vicini e con il nostro ambiente è ancora possibile cambiando il proprio stile di vita in modo più sostenibile- simbiotico, iniziando così la propria rivoluzione culturale. Se ciò
non dovesse essere fatto nessuno potrà fermare i processi di impoverimento delle risorse del pianeta già in atto ( così come riportato nel rapporto Limits to Grows del 1972 e confermato nel 1992 nella sua interezza), questo provocherà guerre in quanto le nazioni cercheranno, a tutti i costi, di accaparrarsi le risorse e energetiche e le materie prime, per sopravvivere; in realtà alcune lo faranno per mangiare altre per continuare a mantenere un livello di vita in continua crescita. Bisogna dire però che già negli ultimi vent’anni abbiamo assistito a guerre per il petrolio camuffate come guerre per la libertà e la democrazia. La stessa cosa è successa in alcuni paesi del nordarica con la primavera araba dello scorso anno. Stranamente le guerre per al democrazia si fanno solo nei paesi un cui ci sono fonti energetiche. Non penso però che le nazioni del mondo possano accettare la guerra come strumento per risolvere il problema dell’approvvigionamento energetico. Il rischio che si inneschi un escalation dei conflitti è troppo alto e pericoloso. Sarebbe paradossale che nell’era del massimo sviluppo tecnologico dell’umanità si arrivasse all’auto distruzione della specie umana, ma ancor di più del pianeta per una strana avidità insensata dettata solo dalla necessità di una crescita venerata ed iniqua che sta divorando tutto e tutti.
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