AAAA: PALERMO LUNA PARK
AAAA : PALERMO LUNA PARK
Premessa, dal vocabolario Treccani:(…... lunapark ‹lùnapark o lunapàrk›; più frequente, spec. come insegna, 'Luna Park') locuz. usata come s. m. [in origine, nome di un parco di divertimenti di New York, comp. del lat. Luna «luna» (con il sign. di «luogo fantastico») e park «parco», diffuso poi nell’uso internazionale]. – Denominazione usuale dei parchi di divertimento all’aperto (con giostre, montagne russe, baracconi di tiro a segno, ruota panoramica, ecc.).
Molto spesso, camminando per le strade di Palermo, la mia città, ho l’impressione di essere in un luogo che non assomiglia più ad una città, quella forse dei mie ricordi di gioventù, con spazi definiti e funzioni, e ciò con riferimento a piazze, a vie austere e/o gioviali trasformate in immense rotatorie per auto; ai mercati di suoni odori e sapori; ai giardini dove si possono ammirare piante meravigliose, frutto di lungimiranti botanici del 1700 dove, oggi si fanno eventi e concerti banchetti; agli spazi dedicati alla cultura ed al sapere come i musei che si prestano alla rappresentazioni teatrali e concerti musicali; alle stazioni di partenza e arrivo della città trasformate in vetrine di alta moda o ristoranti gourmet; alle chiese cristiane la cui fruizione è a pagamento, non più utilizzate solo per pregare ma bensì come musei dove accogliere occhi meravigliati di visitatori; alle strade centrali trasformate in suk arabi con mercanzia di basso costo; ai tavolini di bar sistemati in ogni angolo di strada pronti ad accogliere avventori desiderosi di perdersi nei gusti siculi palermitani; alle strade trasformate in teatri a cielo aperto dove cantanti per tutti i gusti, dai neomelodici ai Lirici che si esibiscono, con ausilio di amplificatori, casse e batterie da camion piazzati sulla pubblica via, in performance improvvisate a qualsiasi ora del giorno e della notte. Tutti questi luoghi non sono più funzionali ai palermitani ma anche per turisti ed alle esigenze di quest'ultimi.
Di queste descrizioni se ne potrebbero fare altre ancora e dettagliate, ma mi fermo qua per non tediare chi legge. Vorrei anche precisare che io non sono nemico della felicità ( della “cuntintizza” come si direbbe in palermitano) ma qualcosa non mi torna. A fronte di tutto ciò un pensiero mi sovviene sempre più ricorrente e cioè che Palermo è diventata una città Luna Park, dove ogni luogo può assumere diversi significati e usi e ciò viene fatto : per promuovere eventi, per fare profitti, per essere visibili ed alla moda, fose per stare al passo con questo tempo.
Questa connotazione venne data a Palermo , nel bene e nel male, dall’amministrazione Orlando in occasione della conferenza ONU sulla lotta alla criminalità organizzata che si tenne a Palermo nel dicembre del 2000, quando venne smantellato il Luna Park del Foro Italico ( della foto di sopra ) trasformando questo spazio in un grande prato verde a servizio della città. Altra azione di cambiamento di quel periodo è stata l’istituzione della ZTL, con la quale venne chiuso il centro storico rendendolo pedonale e limitando, al contempo, al traffico veicolare privato. Ciò provocò di fatto la trasformazione di via Maqueda in un enorme ristorante a cielo aperto, a discapito di librerie e negozi di ogni tipo, generando anche la distruzione del commercio sulla centralissima via Roma. Fu il periodo della nascita dei grandi centri commerciali su aree limitrofe alla città a discapito degli agrumeti della Conca d'Oro.
Tutto questo è avvenuto sulla pelle di una città che a parer mio, almeno da quando io me la ricordo, è sempre stata anarchica, dove ogni palermitano è libero di esprimere con le proprie azioni ciò che ha immaginato o sognato la notte precedente, “infischiandosene” dei fastidi che potrebbe arrecare a se stesso ad agli altri. Un emblema di questo modo di fare è il Festino di Santa Rosalia con suoi riti cristiani e pagani ( se volete potete approfondire una mia descrizione qui:https://simbioticamente.blogspot.com/2023/07/istantanea-w-palermo-e-santa-rosalia-14.html).
Inoltre La città luna parck, terra di tutti e di nessuno, dove un tempo esisteva un certo equilibrio fra chi se ne “infischiava” delle regole e chi amministrava, oggi oramai versa in uno stato di totale abbandono dal punto di vista amministrativo e questo viene raccontato quotidianamente e palesato a chi la vive nel seguente modo:
- dai rumori degli ammortizzatori delle auto che prendono le buche delle strade del centro;
- dalla mancanza di luci in alcune strade, e tutto ciò a macchia di leopardo in tutta la città;
- dalla spazzatura sparpagliata sui marciapiedi di tutti i quartieri e dai nauseabondi odori sprigionati fa fermentazioni che raccontano di batteri attivi;
- dalle lunghe ore in macchina passate nell’abitacolo delle auto a giocare con il telefonino, unico mezzo di evasione, o a parlare con amici perché si rimane intrappolati nel traffico automobilistico, e ciò con particolare rilevanza su via Regione Siciliana, in prossimità del ponte Corleone ;
- dall’inefficienza dei servizi comunali e di trasporto pubblico, che obbligano i passeggeri a lunghe ore di attesa alla fermata dei mezzi, dove si possono fare interminabili chiacchierate su chi: “ l’ha visto l’autobus?”;
- dalla chiusura di due parchi cittadini ( Cassarà – Grassi) per storie di inquinamento ambientale irrisolte che si trascinano da anni;
- dai cantieri edili di durata infinita che con il loro steccati usurpano spazi e strade vitali;
- dai vigili urbani più rari di un quadrifoglio che si materializzano solo in occasione di passerelle politiche e manifestazioni di rilievo;
- da un sistema di video sorveglianza della città che non produce effetti, altrimenti saremmo sommersi da multe da qui alla Luna:
dalla cattiva gestione della Ztl che crea una zona di transito pedonale e per mezzi autorizzati nel centro, con grande danno per tutte le strade limitrofe alla stessa area, provocando , di contro, traffcio automobilistico ed uno smog infernale che attanaglia tutta la città;
- dai mercati storici dei generi alimentari trasformati in enormi ristoranti a cielo aperto abusivi ( oserei dire la cattiva versione del FICO di Bologna) dove massaie e cuochi improvvisati accolgono turisti ingordi e dove allo stesso tempo spacciatori di morte fanno, nell’indifferenza di molti, i loro sporchi affari a discapito di tanti Lucignolo e Pinocchio bambini in mano Burattinai nel paese di balocchi;
- da una strada del quartiere Papireto in prossimità della centralissima Cattedrale chiusa da anni per l’incapacità a sigillare una buca;
- dal nuovo mercato dell’usato del quartiere Albergheria che ha ridotto alcune strade a deposito di mobili, cucine usate e altro ( per dover di cronaca è successo che il prete della chiesa di San Saverio ha sospeso le funzioni in quanto era impossibile entrare nel luogo di culto). etc,. ( potrei continuare per ore …. ma non serve a nulla continuare, penso di avere reso l’idea).
Di fronte a questo spettacolo da circo equestre scadente, cioè della città Luna park non gestita, ma il paragone non regge… è peggio, che si perpetua ogni giorno, dove molti non hanno più la forza di indignarsi perché assuefatti da tanto squallore, gli amministratori ed i politici, meglio precisare: tutti i politici di ogni colore e partito, sono sempre soddisfatti del loro operato sia di azione e che di opposizione, ridono sempre, come si può vedere nelle loro pagine social, ma non so per cosa…. forse per i lauti stipendi che si concedono? Ma la cosa che più mi turba sono le dichiarazioni politiche fatte, dei proclami diffusi con ogni mezzo di comunicazione che sempre vanno a distorcere la realtà e la mancanza totale di vergogna che questi “ Signori” hanno a fronte di uno stato di malessere generale delle città che non è più occultabile. I palermitani direbbero in gergo che queste “ Signori” hanno “i calli in faccia”.
Facciamo un ultima precisazione per dover di cronaca, nella città luna parck, nella prima decade di mese di ottobre 2023,è stato inaugurato dall’Ente Porto di Palermo un nuovo spazio all’interno del le aree marittime denominato “Molo Trapezioidale”, destinato a ricevere un turismo di élite. Non sminuendo l'impegno di chi ha realizzato l'opera di forte impatto, questa nuova entità ancora in fase di evoluzione, forse collegata ai piani futuri di gestione della città come il PUMS di Palermo ( fra 10 anni e più), fa già i conti con i palermitani e la disorganizzazione descritta di cui sopra, a cominciare dal traffico sulla via Crispi, arteria di collegamento alle navi, alla mancata attuazione dei Piani Urbani del Traffico, alla mancata rimodulazione della ZTL, alla mancata realizzazione di parcheggi adeguati per numero di visitatori ( oggi maree umane), ovvero collegamenti idonei che ne permettono la fruizione tipo linee di Autobus dedicate o altro che non so immaginare.
Questa descrizione della città di Palermo, città Luna park, potrebbe sembrare ingiusta e mortificante, forse lo è, ma secondo le mie sensazioni è reale, inoltre per tutti quelli che la abitano e la visitano tutto ciò è una cosa accettabile. Lo stato delle cose è accettato da quelli che la abitano, altrimenti già sarebbero andati via; c’è da considerare però anche la possibilità che, per motivi economici, molti non lo possano fare. Di contro, per i turisti visitare queste città è come fare un giro sull’otto volante o sulle montagne russe,come prendere un’ubriacatura forte, un esperienza da provare per risvegliare istinti animali, libertà assopite, di monotone vite di altre città perfette del mondo.
Un'ultima considerazione è che, secondo me, uno dei mali dell'organizzazione funzionale della città è la rincorsa a modelli di modernità di altri luoghi del mondo, che qui stentano ad arrivare o ad essere recepiti e/o percepiti, modelli che qui vengono sempre applicati sempre nella peggiore versione.
Un esempio potrebbe essere la digitalizzazione del sistema informativo Amat con app e colonnine informative, annunciato più volte, ma ancora non attuato completamente. Ciò che in altre città di Italia è stato fatto più di vent’anni fa come a Bologna, io ne sono testimone.
Il messaggio che vorrei veicolare è che a parer mio non sempre è corretto inseguire modelli gestionali di altre città, in quanto Palermo, per svariati motivi non è capace di perseguire, per svariati motivi che io non saprei sviscerare, ma certamente interconnessi fra loro. Così spesso capita che facciamo delle magre figure, che proclami di risoluzione di “ problemi” durino anni…. ridicolo.
Si dovrebbe, in alternativa, cercare soluzioni semplici, da adottare per migliorare ciò che interessa tutti, chiedendo la partecipazione di tutti i palermitani che hanno interesse al bene pubblico. Inoltre quando chi amministra non è capace di farlo dovrebbe avere il coraggio di delegare ai privati o le associazioni di volontariato (mi sovviene in mente l’istituzione benefica di Biagio Conte), la possibilità di produrre servizi, naturalmente nel rispetto delle regole e nell’interesse della città di Palermo, basta che funzioni, che la città funzioni.
p.s.
Per concludere vi propongo una delle immagini più belle di Palermo del passato, di una famosa Pittrice Gipponese, Otama Ragusa che qui a Palermo trovò casa,amore, e fama. Il titolo dell’opera è La notte dell’Ascensione ( custodita nel museo Pitrè di Palermo, visitabile gratuitamente ogni prima domenica del mese, che merita sicuramente una visita).
Spero che questa immagine possa essere di auspicio per ispirare la rinascita della città attraverso una metamorfosi che la migliori, che migliori la qualità della vita di chi la abita, che però a parer mio va cercata non inseguendo la modernità, ma anche guardando alla propria storia e tradizione, attraverso misure ed azioni possibili commisurate a Palermo ed ai palermitani di quest'epoca. ( Per fare un esempio: io incentiverei subito l'uso delle bicicletta per gli spostamenti in città, anche a pedalata assistita, per tutti quelli che lo possono fare. E' possibile farlo per il clima della città e per la conformazione della stessa. Non penso che questo modo di spostarsi sia cuna cosa moderna, ma ciò porterebbe beneficio di tutti.)
In ultimo, mi piacerebbe sentire il parere di altri che vivono con me i miei ed i loro spazi vitali di questa nostra città,non mi sentirei più solo fra tanti.
Commenti
Posta un commento