IL PRINCIPATO DI BALLARO' ANNO 2023.

 


Circa 16 anni fa ho raccontato il mercato di Ballarò di Palermo e su come fosse organizzato su di un blog. (https://www.rosalio.it/2007/05/25/il-principato-di-ballaro/).Oggi, dopo un periodo di anni non troppo lungo, il mercato è mutato nuovamente conservando sempre la sua natura indipendente (anarchica), ma assumendo anche nuovi significati. Quello che non è mutato è la gestione di posteggi da parte di posteggiatori abusivi e il “carattere” di mercato di frutta, verdura carne e pesce di prodotti alimentari siciliani e/o importati. Quello che è cambiato è che il commercio si è di fatto aperto ai turisti, al grande turismo di massa delle navi crociere, offrendo cibo prodotto in ogni modo possibile e immaginabile in modo lecito e illecito. La conseguenza di ciò è stata la nascita di nuovi piccoli ristoranti, rivendite di souvenir, una piccola galleria d'arte in quello che era una falegnameria bottega, una sartoria, tutto rigorosamente in modo abusivo e originale, un modo oserei dire unico.


Il cambiamento delle attività - Il vero cambiamento lo hanno fatto molti commercianti, prevalentemente venditori di frutta o pesce, il quali, secondo le stagioni e di flusso turistico, con mutazioni dell'attività commerciale con cadenza settimanale, in relazione al tempo meteorico, esercitano la loro professione di venditori o quella di ristoratori tout court. Per capire. Esiste ad esempio una rivendita a ridosso della chiesa del Carmine che fino a qualche giorno fa, vendeva carciofi e verdure in genere, ma la stessa rivendita cambia attività non appena “spuntano come i babbalucii turisti dopo una giornata di pioggia. Queste rivendite si trasforma in un punto di somministrazione di succhi di frutta freschi, frutta fresca pronta ca consumare e cibo fritto o arrostito. Questi negozio mutante ha anche quattro tavolini con sedici posti a sedere, a modo suo è molto accogliente. Sinceramente non capisco se i turisti che fruiscono di questi servizi ritornino a casa con una visione distorta della realtà o se questa si la realtà vera. Naturalmente chiedere il rispetto delle norme HCCP o chiedere uno scontrino fiscale equivale a cercarsi una “sciarra a gratis(lite gratuita). I prezzi dei cibi e bevande somministrate sono a per mio molto bassi e questo sicuramente invoglia il turista a provare i cibi e le bevande proposte. Da tutto questo si può desumere che i turisti coscientemente sano a cosa vanno incontro. Mangiare cibo conservato e prodotto in quel modo equivale a sottoporre il proprio stomaco a una roulette russa. Basta il caldo, la cattiva conservazione o esposizione del cibo per prendere un'intossicazione da salmonelle o altro. Di contro, bisogna anche dire, che tutto ciò che viene cucinato e consumato subito, anche se non molto pulito, dal punto di vista batterico non può far danno. Per dovere di cronaca e colore, tutte le rivendite sono supportate anche da canzoni Pop o Sicule prodotte da impianti stereo portatili, intervallate da cantate “abbanniateculinarie fatte dai rivenditori.


Realizzazione di due capannoni - Altra metamorfosi del Mercato di Ballarò è stata la realizzazione di due capannoni dove insediare le attività del mercato. Il primo capannone si trova lungo le strada del mercato, un po' prima della piazza del Carmine Maggiore, sulla destra provenendo da corso Tukory, è in acciaio ha forma rettangolare con tetti in ferro colorati come un arcobaleno e risulta aperto sui quattro lati. Il secondo capannone è posizionato difronte alla chiesa della Madonna del Carmine, ha la forma di un poligono ed è ricoperto da teli. Quest'ultima struttura non risulta ancora completata ed è imprigionata dalle lamiere che delimitano l'area di cantiere. Per dovere di cronaca, nel mese di gennaio 2023 la nuova amministrazione comune (Sindaco Lagalla) ha fatto un bando per assegnare 41 postazioni di vendita proponendola di fatto ai venditori abusi di Ballarò. Quando l'amministrazione comunale si è resa conto del fatto che il bando così fatto non avrebbe sortito nessun effetto, ha sospeso tutto. Nascita del mercato dell'usato e non solo.


Terza mutazione: a ridosso del mercato di Ballarò nelle strade è sorto un secondo mercato che tratta ogni genere di merce, anche di natura e provenienza non meglio definita, potete immaginare. Questo nuovo mercato dell'“usato”, complementare al vecchio mercato, è frequentato prevalentemente da palermitani ed emigranti. Quest'ultimi, prima di partire con la nave, comprano di tutto: dalle stanze da letto, elettrodomestici, vestiti usati, insomma tutto ciò che si butta, ripara o altro....Le macchine che partono dal mercato sono caricate all'inverosimile di merci ed hanno come destinazione il porto di Palermo, per poi chissà verso quale altri luoghi e paesi. Molto spesso mi capita la sera di attraversare in auto le strade limitrofe al mercato e di vedere dal finestrino discariche a cielo aperto di tutto quanto non venduto o rimasto lì, oppure veri depositi di merci sui marciapiedi pedonali coperti da teli, scene da film "distopico".


Un'osservazione sorge spontanea, come avrebbe dette Luciano De Crescenzo in un suo film,:Tutto quanto fin ora da me evidenziato ci racconta della coesistenza nello stesso spazio, il mercato, di due tipi di cittadini palermitani che si usano a vicenda. I primi sono quelli che appartengono alla città colta e opulenta, che ignorano di fatto la gente del mercato, ma che usa i mercati Storici di Palermo come volano per la promozione turistica della città. I secondi sono i palermitani del così detto popolino che in “barba a tutte le leggi del mondo”, in modo anarchico, fanno affari nel mercato. Tutto questo e' una tipica soluzione alla Siciliana: ignorare, voltarsi da un altra parte, non parlare, farsi i... fatti propri, vivi e lascia vivere. Con la creazione dei due capannoni e con la vocazione turistica del mercato le distanze fra la città colta e il popolino si sono assottigliate. Ma questi due mondi ancora non riescono a parlare, riprova è il bando di assegnazione dei posti commerciali sospeso.


Una mia proposta - Sono convinto che per governare il mercato di Ballarò (mercati storici) sia necessario avviare un dialogo con tutti i portatori d'interesse del mercato, da inserire in una visione più ampia della gestione dei flussi turistici della città di Palermo. Una possibile soluzione è che la città colta si faccia carico della città del popolo per un semplice fatto: pur essendo il mercato fuorilegge sotto in ogni suo aspetto, o quasi, a meno di quattro commercianti che rispettano le regole, questo mercato come tutti i mercati storici della città, sono funzionali alla economia della città. E tutto ciò può essere fatto solo con, nuovi regolamenti comunali, leggi o disposizioni speciali per i mercati storici e formando i commercianti, oggi abusivi facendoli rientrare nella legalità, sempre nel rispetto delle tradizioni. E' notorio che i turisti che sbarcano dalle navi da crociera, fanno tappa sicuramente a Ballarò o al mercato del Capo, tralasciando visite non meno interessanti: Chiese storiche, Palazzi Storici, Musei, Palazzo Reale, teatro Massimo, Orto botanico etc. La rivista BE SiciyMag, numero 14 novembre 2022, il Menager Antonino Di Monte a pag 146 racconta di 600 mila turisti croceristi nel 2022, con incrementi annui del 15-20%, che vengono attratti dallo street food dei mercati di Ballarò e del Capo. Ricapitolando arrivano 600 mila turisti e noi attraverso questo sistema disorganizzato della città di Palermo, proponiamo a questi potenziali turisti di ritorno (che torneranno come li definisce il Menager), il meglio dell'anarchia di Panormita.


Per concludere, quanto da me proposto non è altruismo, ma la ricerca di un modo di gestire la città che conviene a tutti, perché facendo sistema fra le varie realtà delle città, fra i vari portatori d'interesse, si fanno utili “Soldi”, rilanciando, pertanto, l'economia di Palermo creando lavoro per molti, in modo legale.



Commenti

Post più popolari