INGORGO FAI DA TE
La parola traffico
può indicare movimento dei veicoli ed il
suo contrario un ingorgo. Noi palermitani, (inteso come palermitani cittadini, politici e
amministratori) conosciamo solo la declinazione ingorgo perché l’altra non la
vogliamo immaginare, sognare, vedere.
Da qualche settima,
da quando ci stiamo avviando ad un’
apparente normalità, dopo il periodo delle chiusure per pandemia, la città di
Palermo è nuovamente sprofondata in un infernale traffico che attanaglia la
città e chi la abita. Smanettando con la rete ho scoperto che digitando “
traffico Palermo” si giunge ad una pagina web dove in tempo reale vengono individuati
con 4 colori : verde, arancione, rosso, marrone la qualità del traffico di
Palermo. Così in maniera oggettiva si possono vedere in tempo reale le maglie
nere del traffico di Palermo. Le maglie nere alle 7 e 30 del mattino rilevate
sono: via Messina Marine, via Ernesto Basile, Corso Calatafimi nei pressi
dell’Ospedale Ingrassia e della scuola Maria Adelaide; Via Crispi in
prossimità degli ingressi del porto, piazza Indipendenza, rotonda di via
Belgio, viale Michelangelo.
Palermo ore 7:40 del 28/09/2021, situazione del traffico
veicolare.
Cosa fare per
superare gli ingorghi? Ovvero, cosa si potrebbe fare, ma non si fa?
La cosa più
semplice che potrebbe fare il comune di Palermo è quella di mandare per strada
più vigili nelle zone dove ci sono più ingorghi. Molto spesso questi fenomeni
non sono solo provocati da un enorme afflusso di veicoli ma anche dalla
concomitanza di altre cause come: la presenza di cantieri edili che durano anni
( 3 -4 ) e dalla cattiva educazione di molti palermitani che nelle massima
serenità, come un diritto di nascita nobiliare, osano e non solo sostano in
doppia e tripla fila, come succede ogni mattina davanti le scuole, come succede
regolarmente davanti l’educandato Maria Adelaide, situato in corso Calatafimi.
Naturalmente gli ingorghi si ripetono negli orari di uscita degli alunni dalle
scuole, per le stesse doppie file che magicamente si vengono a creare in ben
determinati orari.
La cosa che io
personalmente noto è che ormai i vigili DI Palermo sono come scomparsi, è difficilissimo
vederne alcuni affrontare impavidi gli ingordi, solitamente ne incontro
qualcuno a calibrare qualche autovelox in via Ernesto Basile o in prossimità
del ponte Corleone, sul fiume Oreto, in prossimità del Bar Baby- Luna a verificare il limite di velocità
a 30 km/ h, ma oltre a questo è il nulla.
Oltre ad i vigili,
che non ci sono, o sono pochi, gli altri mezzi a disposizione
dell’amministrazione comunale sono i sistemi di pianificazione territoriale del
traffico e cioè il Piano Urbano del
traffico e il Piano Urbano della
Mobilità Sostenibile. Per capire di cosa stiamo parlando: il primo è un piano
che serve ad ottimizzare l’uso delle strade attraverso solo una
razionalizzazione delle stesse, il
secondo è una programmazione fino al 2030 di interventi infrastrutturali di
grande impatto economico. Naturalmente il piano urbano del traffico di Palermo
è stato adottato nel 2013 e non ha più avuto gli aggiornamenti biennali, quindi
è come se non esistesse. Il PUMS di Palermo è stato adottato quest’anno e darà
i sui effetti fra circa 10 – 20 anni, non subito ( 2 -3 anni) e quindi oggi
sono solo bei discorsi e fantastiche previsioni, dire meglio visioni, come
sogni bellissimi ad occhi aperti: guarda che bel ponte, che fantastico tunnel
nel mare, che meraviglioso svincolo,… tutte cosa fantastiche se servono solo a
tenere alto il morale e basta, ma che non hanno nulla a che vedere con la
realtà di oggi.
In ultimo,
quest’anno con la finanziaria 2021 è stata
rivalutata la figura del Mobility
Manager, ma già esisteva da anni. Le legge prevede che tutti gli uffici,
scuole e attività produttive dovrebbero nominarne uno per stilare il piando degli
spostamenti degli impiegati, studenti,
operai etc. Il piano è obbligatori per tutte le attività con più di 50
addetti ricadenti in comuni con
popolazione maggiore a 50.000 abitanti. In buona sostanza il Mobility Manager,
acquisiti gli spostamenti casa – lavoro
di tutti gli addetti di un’attività produttiva,
elabora un piano di spostamenti comuni
fra gli addetti ovvero consiglia come razionalizzare gli spostamenti
casa lavoro. Anche questa opzione, oggi per Palermo, è solo fantascienza, ..
sempre sogni.
Quindi, per
potersi spostare in città, rimane il FAI DATE. Secondo me questo fai date, da
questo spirito indipendente nasce il traffico, l’ingorgo, come la somma di
tanti fai da te, uno per ogni palrmitano; molto spesso al di fuori di tutte le
regole di convivenza civile e del codice della strada, che in un mix perfetto
con una rete stradale nata nei secoli( ricordiamo che la prima strada di Palermo ha circa 3000 anni, il Cassaro) fa esaltare il fenomeno degli
ingorghi stradali.
Ma Palermo non si fa mancare nulla, così a compendio di una situazione
già intollerabile, ha un assessore al traffico ed una giunta, che in barba
all’art. 36 del Nuovo codice della strada,
redazione del PUT e suo aggiornamento ed applicazione, ogni giorno sperimenta
chiusure e aperture di strade con ordinanze spot, al di fuori di una
programmazione organica delle circolazione stradale di tutta la città.
L’assessore come un piccolo Napoleone,
temerario, sempre convinto di essere nel “Giusto”, senza un confronto con la
cittadinanza, impone il suo credo.
A completare il quadro abbiamo ancora
l’abbandono dei rifiuti ingombranti e lo stazionamento dei monopattini elettrici in posti dove non
dovrebbero stare: tipo marciapiedi, davanti ingressi di strade a ridosso dei
cassonetti. Questo a mio parare è un fatto gravissimo in quanto diventa motivo
di potenziali incidenti e intralcio alla circolazione. Per chi non lo sapesse, in una pianificazione
della circolazione stradale di una città, la prima azione che bisogna garantire
è la circolazione pedonale e l’uso dei marciapiedi. Oggi è facile trovare
marciapiedi intasati da cose ( spazzatura, monopattini), grazie al senso
indipendenza di qualcuno.
Ma allora vediamo in cosa si declina la lotta individuale alla bestia o alla sua creazione,
vediamo:
1) Alcuni miei colleghi, così come molti palermitani, arrivano anche un’ora
prima dell’apertura dell’ufficio o della
propria attività, preferendo il “tampasiare” al rimanere bloccati nel traffico,
riuscendo a risparmiare un po’ di carburante, il tempo complessivo del tragitto
rimane uguale;
2) Alcune donne amano moltissimo
completare in macchina il maquillage, tra un semaforo rosso ed un
incolonnamento, un modo per ottimizzare i tempi, è molto simpatico veder
passare rossetti sulle labbra davanti allo specchietto retrovisore delle auto,
quasi una provocazione;
3) Alcuni da anni si sono consacrati al motorino, con qualsiasi tempo, in
qualsiasi direzione, anche controsenso;
4) altri ancora si sono riconvertiti alle bici elettriche, questi si
comportano come quelli dei motorini, con la differenza che questi non pagano,
bollo, assicurazione tasse, inoltre il costo per spostarsi è molto basso e non
inquinano;
5) Tanti, di tutte le età, hanno la grande passione per il monopattino
privato o in affitto; è il mezzo più versatile e con la fantasia dei
Palermitani riesce a diventare un tandem o mezzo di locomozione per tre persone
contemporaneamente;
6) I rassegnati delle auto sono quelli che ogni giorno vengono in città
dalla provincia ovvero quelli che sono nati con un sedile della macchina sotto
il sedere; fra i grandi creatori della bestia, una menzione di merito va sicuramente ai SUV ed ai loro
proprietari che contribuiscono per due volte al traffico rispetto ad un’auto
normale.
7) I coraggiosi e sapienti
attendisti, utilizzano i mezzi pubblici. Infatti, un autista di autobus, da me
intervistato la scorsa estate, mi ha detto che ogni giorno 1/3 delle
autovetture non esce dalle autorimesse degli autobus per guasti o vari problemi
legati al personale, naturalmente alcune corse saltano come un gioco alla roulet
russa;
8) Pochi temerari scelgono di camminare a piedi, al riguardo bisogna dire
che per effettuare un tragitto di strada
alcune volte si fa prima che prendere l’auto e che il tempo utilizzato
per spostarsi di fatto è un’attività fisica tipo palestra, l’unica cosa che non
va è che quest’attività viene fatta vicino alle strade altamente inquinate dai
gas di scarico.
La conclusione di
queste mie impressioni, che naturalmente non porteranno a nulla, che non
riuscirà a cambiare lo stato del traffico di Palermo, è che stiamo vivendo un
era storica dove l’homus Palermitanus 2021
rifiuta la razionalità e l’evidenza delle cose che succedono, preferendo uno
stile di vita passivo e catatonico , sopportando tutto, agendo secondo schemi
consolidati nei millenni, forse è questa la vera forza dell’homus Palermitanus?
Porto ora la
testimonianza della mia riconversione alla mobilità sostenibile. Io da circa un
anno uso una bici elettrica e nel mio ufficio su circa 200 impiegati siamo
massimo in 8 a spostarci con la bici o con
il monopattino elettrico, circa il 4% degli impiegati. La mattina per fare il
percorso casa lavoro, nelle ore di punta, su di una distanza di 5 km, riesco a risparmiare 20 minuti, con la
macchina in via Ernesto Basile potrei
impiegare anche 30 minuti per effettuare il tragitto, ma da qualche giorno il traffico è così
intenso che anche con la bici trovo difficoltà a superare gli ingorghi. Forse
dovrò escogitare un nuovo modo per andare o non andare, questo è il dilemma.
p.s.
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