Schimbeci messinese, canazzo palermitano o cosa?




Oggi vi racconto un antico piatto siciliano che vine preparato in modo diverso in almeno 3 provincie della Sicilia: lo Schimbeci messinese, canazzo palermitano, variante agrigentina.


Questo piatto è costituito da: pomodoro, peperoni, patate, cipolla e melanzane olio e sale. Potremmo dire che una specie di peperonata e potremmo assimilarlo ad un primo piatto o ad un contorno, a seconda della quantità e se viene accompagnato con pane.


Mia zia Anna, della provincia di Messina, lo preparava cucinando separatamente i singoli ortaggi friggendoli ed in ultimo mescolandoli con una salsa a base di pomodoro ed aglio. In questo caso la pezzatura degli ortaggi era abbastanza grande: patate a spicchi, melanzane grandi come mezza fetta, cipolla a spicchi. La cottura naturalmente risultava perfetta in quanto la cottura separata permetteva un cottura equilibrata. Il sapore era molto unto di olio, una goduria per chi ama fare la scarpetta con il pane.


Nella versione palermitana preparata da mia madre Franca, la peperonata di cui sopra, prende il nome di “canazzo”. In questo caso la cottura viene eseguita mettendo tutti gli ortaggi insieme tagliati in piccoli pezzi, mettendo olio e sale, e cucinando il tutto a fuoco lento o in padella con coperchio, oppure al forno, ricoprendo la teglia con carta stagnole, per mantenere l’umidità. Questo tipo di cottura è più difficile in quanto durante la cottura bisogna rimestare il preparato. Inoltre la cosa più difficile e far cucinare le patate ed i peperoni non facendo cucinare troppo tutto il resto. Per chi volesse cimentarsi in questa versione, bisogna sperimentare per una buona riuscita del piatto. Inoltre olio e sale sono fondamentali in quanto il primo forma un patina che non fa attaccare gli ortaggi, mentre il sale riesce a far rilasciare agli ortaggi l’acqua necessaria per creare una cottura simile al vapore. Una variante possibile, nel palermitano è l’aggiunta a fine cottura di piccoli pezzi di caciocavallo ed origano. Il sapore del piatto richiama molto quello della carne alla pizzaiola. Magie che solo alcuni prodotti siciliani possono dare al piatto.


Ultima versione di questo piatto che ho gustato è quello preparato da mia zia Enza che abita a Ribera, un cittadina della Provincia di Agrigento. In questo caso la variante al “canazzo” palermitano è l’aggiunta di salsiccia e cottura al forno. Il gusto naturalmente è più intenso ed in questo caso il piatto può essere servito  come piatto unico.


Concludo questi miei ricordi evidenziando che non esiste un’esatta proporzionalità degli ortaggi elencati, nelle nostre cucine si metteva tutto ciò che c’era nella dispensa. Io personalmente ho provato una versione che fonde le due tradizioni Messinese e palermitana. Ho preparato il piatto cucinando separatamente patate e melanzane a tegame con l’aggiunta di rosmarino e aglio, olio e sale naturalmente.

Dopo ho preparato una base di cipolle, pomodoro e capperi, dove ho fatto cucinare i peperoni. In ultimo ho unito il tutto spolverando origano sul piatto. Il piatto va fatto raffreddare e gustano con pane… tanto pane.

Commenti

Post più popolari