Le Coincidenze elettive: il bollitore di Nuccio.
Le Coincidenze elettive: il bollitore di Nuccio.
Prologo.
Da qualche giorno avevo voglia di scrivere un pensiero su Nuccio, colui che con la sua dipartita ci aveva lasciato in ufficio il suo bollitore, di cui noi facevamo uso nella sede di lavoro. Avevo questo desiderio in quanto io Nuccio non lo avevo mai conosciuto, ne avevo solo sentito parlare. Un tipo, gran fumatore, buona forchetta che chiedeva con il suo modo di fare bambinesco ai colleghi una cialda per fare il caffè, lui in cambio metteva sempre a disposizione il magico bollitore. Da una registrazione fonetica il suo dire era questo : “ Pupeppe......... ce l'hai una cialda per un caffè? Se vuoi in cambio io ti presto il mio bollitore. Sai il te viene buonissimo!"
Questa mia necessità di scrivere, forse scaramantica, l'avrei fatta per ringraziarlo, qualora lui ci avesse visto da quel posto in cui si era trasferito. Quell'oggetto di cucina era l'unico suo ricordo rimasto a noi colleghi dopo la razzia compiuta dalla sorella, venuta nel luogo di lavoro a ritirare ogni cosa del nostro amico, rimasta lì.
Un po' per pigrizia, un po' per
curiosità decisi di scrivere una storiella su Nuccio utilizzando l'
IA l'intelligenza artificiale utilizzando il programma di rete CHAT
GPT, dandone una sintesi di ciò che avevo immaginato. Feci allora la
seguente richiesta che aveva dell'inverosimile:
You
scrivi un racconto di un gruppo di impiegati che utilizzando il bollitore di un collega scomparso da poco, un certo Nuccio, un tipo buono ma sempre solo, e che utilizzano lo strumento per fare la pasta, anziché il te, utilizzando la teoria di un famoso Nobel della fisica Italiana che sostiene che per cucinare la pasta non occorre far bollire acqua costantemente durante la cottura.
ChatGPT
ChatGPT
In un anonimo ufficio di una grigia azienda, un gruppo di impiegati si trovava a dover fronteggiare la scomparsa improvvisa di uno dei loro colleghi più solitari, Nuccio. Nuccio era quel tipo di persona tranquilla, gentile ma sempre un po' distante dal resto del gruppo. La sua scomparsa aveva lasciato un vuoto strano nell'ufficio, un vuoto che, in qualche modo, doveva essere colmato.
Un giorno, durante una pausa pranzo, il gruppo di impiegati si ritrovò davanti al bollitore di Nuccio, che sembrava solennemente continuare a bollire senza il suo padrone. Un impiegato, di nome Marco, notò il bollitore abbandonato e un'idea brillò nella sua mente. "Perché non utilizziamo il bollitore di Nuccio per cucinare qualcosa di diverso?" propose con un sorriso.
Gli altri impiegati, stanchi della monotonia dei pranzi, accettarono l'idea con entusiasmo. Mentre discutevano su cosa cucinare, un ricordo balenò nella mente di Marco. Aveva letto di una teoria insolita di un famoso Nobel della fisica che sosteneva che per cucinare la pasta non fosse necessario far bollire l'acqua costantemente.
"Perché non seguiamo la teoria del Nobel e cuciniamo la pasta senza farla bollire?" suggerì Marco.
Quella proposta stravagante suscitò risate e sguardi scettici, ma la curiosità prevalse. Decisero di provarci. Iniziarono a preparare gli ingredienti, mettendo la pasta nel bollitore insieme a un po' di acqua fredda e un pizzico di sale, seguendo la strana teoria che avevano sentito.
Mentre aspettavano che la "non-bollitura" facesse il suo lavoro, gli impiegati iniziarono a condividere aneddoti su Nuccio. Scoprirono che dietro alla sua aria distante si nascondeva un cuore gentile e una passione per la cucina. Nel frattempo, il bollitore emetteva un suono inconfondibile, segno che il pasto stava per essere pronto.
Il momento della verità arrivò, e i colleghi assaggiarono la loro creazione con cautela. Sorprendentemente, la pasta era cotta alla perfezione, senza che l'acqua fosse mai arrivata a ebollizione. Una risata generale riempì l'ufficio mentre tutti godevano del pasto insolito.
Da quel giorno, il bollitore di Nuccio divenne il cuore pulsante di una nuova tradizione nell'ufficio. Gli impiegati iniziarono a sperimentare con ricette sempre più audaci, trasformando il bollitore in uno strumento versatile per creare pranzi memorabili. La scomparsa di Nuccio, in un certo senso, aveva portato una nuova unione nel gruppo, dando vita a una strana, ma affettuosa, celebrazione culinaria che avrebbe reso indimenticabile il loro ufficio grigio.
Lessi il racconto ai colleghi. Piacque a tutti, tranne il fatto che a qualcuno non piaceva l'idea di metter in nome vero del nostro amco, per me immaginario, una questione di rispetto. Decisi allora di cercare un anagramma del nome Nuccio in modo da celare la sua identità, portandogli così rispetto, e allo stesso tempo, solo per chi conosceva la storia ricordare celatamente il nostro amico.
You
scrivi l'anagramma del nome Nuccio
ChatGPT
ChatGPT
L'anagramma del nome "Nuccio" è "Cucino".
Quando lessi la parola Cucino, che in siciliano significa “ cugino” ed in Italiano l'atto di cucinare, rimasi a bocca aperta. Era chiaro che Nuccio, l'atto di cucinare e cugino erano la stessa cosa. Mi sembrò allora giusto lasciare il racconto per com'era stato generato con il suo nome. Lui ci aveva risposto orgogliosamente che ogni volta che utilizzavamo il bollitore lui era con noi.
p.s. La mia infinita curiosità mi fece fare l'ennesima domanda all'AI:
You
cosa sono le coincidenze elettive
ChatGPT
ChatGPT
Le "coincidenze elettive" è un concetto che può essere interpretato in diversi modi a seconda del contesto in cui viene utilizzato. Tuttavia, il termine è spesso associato a due significati principali:
Letteratura e Filosofia (Goethe): L'espressione "coincidenze elettive" è conosciuta soprattutto grazie al romanzo di Johann Wolfgang von Goethe, intitolato "Le coincidenze elettive" ("Die Wahlverwandtschaften" in tedesco), pubblicato nel 1809. In questo contesto, Goethe esplora le interconnessioni tra le persone e le forze che guidano le scelte umane. Il titolo suggerisce che le relazioni tra i personaggi sono simili a reazioni chimiche, come se ci fossero forze invisibili che determinano le "scelte affini" o "coincidenze elettive".
Psicologia e Spiritualità: In un contesto più ampio, il concetto di "coincidenze elettive" può anche riferirsi a eventi o situazioni che sembrano essere collegati in modo significativo, anche se non vi è alcuna relazione di causa ed effetto ovvia. Alcune persone attribuiscono queste coincidenze a forze spirituali o a una sorta di sincronicità. Carl Gustav Jung, uno psicologo svizzero, ha introdotto il termine "sincronicità" per descrivere l'idea di eventi che si verificano insieme in modo significativo, senza una relazione di causa ed effetto evidente.
In entrambi i casi, l'idea sottostante è che ci siano connessioni o relazioni tra le cose che vanno oltre la semplice casualità, sia nell'ambito delle relazioni umane che in quello degli eventi o delle esperienze di vita.
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