Palermo vs Palermo
Palermo vs Palermo
Parlare di Palermo in senso negativo è oggi cosa molto
facile, perché da quando ho memoria ne ho sempre sentito parlare come di una
città afflitta da mille problematiche irrisolvibili e che spesso vengono date
in eredità dalle vecchie alle nuove generazioni come segno di affetto,
soprattutto per far provare quello che si è provato, prove di vita che si
trasformano in un battesimo speciale per essere consacrati palermitani.
Leggendo i fatti di questi ultimi
anni, la storia di tanti eroi che si sono sacrificati per un ideale di
giustizia e libertà, fanno emergere dei barlumi di luce e mi piacerebbe dire “
u sule che nasce” ed anche se vi sembrerò troppo ottimista, posso assicurarvi
che qualcosa sta cambiando.
Mi piacerebbe fare una specie di classifica dei punti
di forza e debolezza della città, non per un puro gusto estetico, ma per
mettere a fuoco ciò che si potrebbe fare per migliorare la nostra vita con azioni
del nostro quotidiano, sfruttando ciò che c’è di buono e migliorando ciò che
non va.
La mia idea non è quella di grandi opere o di grandi
investimenti, semplicemente ispirandosi ai principi della sharign economy,
pensare per poi attuare dei comportamenti che possano cambiare la
nostra vita semplicemente modificando il nostro modo di fare. ( la “sharing economy” propone un
nuovo modello economico, capace di rispondere alle sfide della crisi e promuove
forme di consumo più consapevoli basate sul riuso invece che sull’acquisto e
sull’accesso piuttosto che sulla proprietà. Si traduce con “economia della
condivisione”, un’espressione che richiama esperienze di lunga tradizione,
soprattutto in Italia, dal mutualismo alle cooperative fino alle imprese
sociali.)
Per procedere alla descrizione di Palermo vs
Palermo mi propongo di trattare un argomento positivo ed uno negativo in
maniera alternata, le mie osservazioni non hanno nessuna pretesa di
essere delle assolute verità, ma il punto di vista di un palermitano, che
naturalmente può essere migliorato, negato e/o contraddetto. Cominciamo dunque
con il primo argomento a favore: il clima e l’ambiente.
Il clima e l’ambiente di Palermo – punto di forza
La prima cosa che faccio quando metto piede fuori dal
portone di casa la mattina è quella di guardare il cielo, questo, che sia
inverno o estate, mi aspetto sempre di vederlo celeste, non so se dovuto
al mio ottimismo, ma per un palermitano il fatto di avere in cielo celeste
anche in inverno non è un evento eccezionale.
La temperatura della città in inverno difficilmente
scende sotto i 14 gradi, questo è dovuto a vari fattori: la vicinanza con il
mare, la latitudine della città (grossolanamente distanza dall’equatore),
il fatto che Palermo è circondata da una catena montuosa che cinta la città che
la difende dai venti e soprattutto da nord, difesa da monte Pellegrino
che limita sicuramente la forza dei venti di maestrale.
Possiamo dire che la città ha un clima mite, primaverile
da novembre a marzo ed estivo da Aprile ad Ottobre.
Questo fatto non è cosa da poco, le temperature miti
per tutto l’anno fanno risparmiare ai Palermitani molti soldi per il
riscaldamento delle case, ricordiamo che Palermo offre anche in caso di caldo
afoso, vento di scirocco, la possibilità di zone limitrofe dove c’è sempre una
temperatura accettabile anche in estate: Mondello, Sferracavallo,
Giacalone, San Martino, Altofonte e Monte Pellegrino.
Il fatto che Palermo ha temperature che oscillano da
10 a 35 gradi la rende luogo ideale
dove vivere per condizioni climatiche, quasi unica al mondo.
Altra cosa che molti hanno dimenticato è che Palermo è
stata storicamente una area ricca d’acqua. Il primo insediamento fenicio nasce
in un istimo di terra lambito da due fiumi Kemonia e Papireto, nel tratto che
va da Palazzo dei Normanni fino a quello che oggi sono i quattro canti,
questi poi si univano alla foce in un porto naturale che fu proprio
il primo porto di Palermo, città tutto porto.
Oltre a questo fiume, Palermo più a sud aveva un altro
fiume, l’Oreto, che risultava navigabile, ricordiamo inoltre che Palermo è
stata da sempre una città ricca di pozzi di acqua potabile di ottima qualità,
famosi quelli di Ciaculli.
Negli anni a causa dell’aumento demografico si sono
costruite delle condotte per portare l’acqua a Palermo da: Scillato, dalla diga
Rosamarina di Termini Imerese, dal Lago di Piana degli Albanesi e dalla diga
sul Poma di Partinico.
Questo cambiamento ha fatto in parte perdere l’uso dei
pozzi vera ricchezza nei secoli della Conca D’Oro, fiore all’occhiello del
periodo di dominazione araba, il Castello di Mare Dolce, vicino alla via Giafar
ed il castello della Zisa. Il primo era circondato da un lago artificiale e per
accedervi era necessario utilizzare un ponte levatoio, il secondo era famoso
per il suoi giardini e corsi d’acqua che entrando dentro il castello,
attraverso dei percorsi obbligati si aria all’interno dello stesso edificio, riuscivano
a raffreddare in modo naturale il castello della Zisa, un magnifico esempio di
ingegneria bioclimatica, non a caso il primo nome di Palermo in periodo Fenicio
fu Sys o Zyz che significava fiore.
Questo tipo di clima dal punto di vista
energetico è ottimo per installare pompe di calore, macchine
che riescono a sfruttare il calore dell’aria sia per raffreddare o riscaldare
le case. Anche per i pannelli fotovoltaici Palermo è luogo ideale per la
loro installazione, ciò è dovuto in primo luogo al fatto che la temperatura non
supera mai i 60 gradi, ed in secondo luogo dal fatto che l’irraggiamento
annuale della città è uno dei più alti a livello nazionale, infatti, in
condizioni ideali si può arrivare a potenze di picco che si scaricano su di un
metro quadro pari a 1700 kw, questo fa si che a livello nazionale l’energia
catturata dai pannelli installati a Palermo è circa il 40 % in più rispetto ad
un impianto installato al Nord Italia.
La temperatura mite favorisce molte attività, ma
soprattutto attività all’aria aperta, fra queste ricordiamo: tutte le attività
sportive (corsa, ciclismo, vela, calcio, atletica, alpinismo etc) e sopra ogni
altra l’attività del commercio
ambulante (un’icona della città, in particolar modo quelle abusive).
Negli ultimi anni si son creati molti mercati
dell’usato e dell’antichità, tra i quali i più famosi sono, quello di piazza
Marina ( antiquariato e altro) attorno alla villa Garibaldi e
quello nei pressi del mercato storico di Ballarò ( ogni tipo di usato, dalle
scarpe alla lavatrice).
Ambedue i mercati sono abusivi, ma in questi ultimi
anni sono diventati icona della città, luogo di ritrovo il sabato e la domenica
per molti Palermitani ma anche per i turisti, dove per potere vendere, basta un
tavolino, una vecchia coperta buttata a terra su cui esporre tutto ciò
che si ha.
Il lato positivo è che spontaneamente si è creata
un’economia, quello negativo è che il comune di Palermo ed il sindaco non sono
mai riusciti a far rispettare il codice della strada ed a codificare un
regolamento, una vera e propria vergogna che denota la sconfitta della civiltà.
Alcune volte i vigili hanno provato a far spostare
questi ambulanti improvvisati dalle loro postazioni agli angoli delle strade,
ma con scarsi risultati.
L’altro argomento legato al clima è il cibo. Il clima
della città nei secoli ha favorito la coltivazione degli agrumi, ma non solo.
Per capire l’importanza di questa situazione bisogna sapere che dal punto di vista
catastale- agrario un terreno ad agrumeto è quello che ha rendita più alta, ciò
è dovuto al fatto che i terreni per agrumeti non solo devono essere fertili,
vicini a fonti idriche e soleggiati, ma devono essere anche poco ventosi, il
massimo, luogo ideale dove coltivare ogni cosa, era la terra di Palermo e della
conca d’ Oro luogo sicuramente ideale per il giardino dell’Eden.
Purtroppo Palermo ha perso in parte questa sua
vocazione agricola poiché molti terreni sono stati utilizzati per
costruire nuove abitazioni, alcune volte anche in modo abusivo.
Il clima buono è fondamentale non solo per produrre
frutta e verdura ma anche per pescare, forse non tutti sanno che per
poter andare a comprare ai mercati storici del buon pesce locale è necessario che
il giorno prima ci sia stato buon tempo o che l’abbondanza di carne ovina è
legata al clima temperato ed alla pioggia, così in alcuni mesi dell’anno
in cui aumenta il foraggio si ha una sovrapproduzione di carne, latte e
formaggi, infatti i mesi primaverili ed in particolare maggio, è chiamato per
questo motivo mese grande.
I giardini ed i parchi storici all’interno della
città sono sicuramente influenzati dal clima, il più famoso è il parco della
Favorita, meta delle scampagnate di molti palermitani per le gite fuori porta:
pasquetta e primo maggio, anche se oggi, questo immenso parco è in stato di
abbandono, dovuto al fatto che ci sono molti enti che hanno competenza su di
esso ma nessuno riesce veramente a fare delle azioni per la sua cura.
Questo parco per fortuna grazie al clima e grazie alla
sua posizione ai piedi di monte pellegrino ed alla vicinanza di impianti
sportivi ed al fatto di essere limitrofo alla città nuova edificata
negli anni 50 ( sacco di Palermo), viene utilizzato da molti Palermitani per
effettuare sport all’aria aperta. Bisogna precisare che attraverso la Favorita,
partendo da Palermo, si può raggiungere Mondello, località balneare della
città creata dalla società Italo–Belga agli inizi del 1900, bonificando
un’intera area paludosa.
Diciamo che i palermitani da Aprile a Ottobre sono
sempre distratti perché hanno un’idea fissa: quelle di andare a mare per fare
il bagno o prendere il sole nella più vicina località balneare, naturalmente questa
vicinanza al mare, la bellezza dell’ambiante, anche se deturpato, ed il clima
fantastico sicuramente è controproducente nel lavoratore palermitano che
lo rende diverso e meno produttivo rispetto ad un lavoratore milanese.
Conclusioni.
Le azioni che si possono fare per aumentare la
ricchezza procapite dei palermitano ma soprattutto migliorarne la qualità della
vita legate al clima sono:
·
installazione
di impianti di condizionamento a pompa di calore;
·
installazione
di pannelli solari termici per la produzione di acqua calda, per tutti i
tipi di edifici;
·
Valorizzare e
riutilizzare l’acqua dei pozzi di Palermo;
·
Praticare
sport all’aria aperta;
·
Consumare i
prodotti della Conca D’Oro e della Sicilia in genere preferendoli a quelli
importati;
·
Creare dei
regolamenti per la normalizzazione delle attività all’aperto e farli
rispettare;
·
Creare delle
zone di Palermo dove istituire dei porti franchi, che permetterebbero di far
emergere tutto ciò che è illegale, (luoghi delegati sono i mercati storici e il
porto);
·
Favorire gli
spostamenti dei palermitani mediante l’uso delle bici;
·
Migliorare
la fruizione dei parchi ed in particolar modo il parco della Favorita
costituendo un'unica riserva con monte Pellegrino e creando un solo ente di
gestione;
·
Migliorare
la fruizione della coste sud della città restituendole agli antichi splendori.
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