FAKE NEWS BUONE
La buona notizia
falsa di
oggi
I raccontini di questa mia piccola antologia hanno la finalità di proporre storie improbabili e paradossali, che presumibilmente non accadranno mai, anche se alcune volte i fatti la vita riescono a superare ogni fantasia umana.
Molto spesso questi raccontini sono ispirati a fatti realmente accaduti che hanno avuto un epilogo non felice. Nel racconto non vero, però, si aprono mondi paralleli inesplorati che possono far nascere nel lettore, anche per un solo attimo, il dubbio che questa storia al contrario avrebbe potuto avere un epilogo positivo e diverso. Questo a modo mio è un atto di ribellione contro una società che non è capace di rigenerarsi perché ancorata a schemi del passato ormai non rispondenti alle esigenze di questo tempo. Una società che per inerzia tiene al potere una classe dirigente gerontocratica ed autoreferenziale che di fatto sta uccidendo il vivere civile.
Il mio punto di osservazione è la città di Palermo, ciò non toglie però la possibilità di raccontare storie fasulle sul mondo. Spero di regalarvi piccoli sorsi di felicità e ilarità.
In ultimo, i miei raccontini sono datati, e questo premette di collocarli in un periodo storico dando loro un senso temporale.
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NOVEMBRE 2015 - La
buona notizia falsa di oggi :
tutti i cittadini Italiani hanno scoperto che non si vota più nelle
urne ma spendendo il proprio denaro.
03 AGOSTO 2015 – La buona notizia falsa di oggi : i governi hanno capito che lavorare non è un esigenza materiale dell'uomo per potere soddisfare le proprie necessità, ma bensì un esigenza legata alla formazione della personalità di ognuno. Negli anni avvenire il periodo lavorativo sarà legato solo al tempo necessario per questa formazione primaria, il resto della vita sarà dedicato a ciò che appassiona, all'arte, alla creatività o semplicemente e non fare nulla e contemplare il creato.
17 AGOSTO 2015 - La buona notizia falsa di oggi : affinché si completi il ciclo dei rifiuti tutti i negozi che vendono un tipo di bene all'atto dell'acquisto di uno nuovo sono obbligati a prendere in consegna la stessa tipologia usata per poi essere rimandata a ritroso fino ai produttori iniziali di materie prime. Ad esempio se compro una lavatrice devo avere la possibilità di lasciare quella vecchia, così come per un paio di scarpe. Per quanto riguarda gli involucri di generi alimentari questi devono essere depositati presso tutti i supermercati. Inoltre di ogni bene deve essere scritto nell'etichetta chiaramente come smaltire il bene a fine ciclo ed il relativo costo di trasformazione o di conferimento a discarica, questo costo va fatto pagare a colui che intende liberarsi del bene. solo così saremo costretti a comprare beni rinnovabili o a basso impatto ambientale.
26 FEBBRAIO 2018 - La buona notizia falsa di oggi: ho visto un tizio, in una nota libreria di via Cavur, chiedere ad un commesso dettagli su un bloc-notes in carta riciclata per prendere appunti. Quando il commesso ha mostrato i suoi prodotti, pur se di buona fattura e realizzati con materiali da riciclo, l’acquirente non l’ha più comprato giacché il costo era di € 18,00 .Per produrre una ricchezza di 18,00 euro si deve distruggere di più di quanto si è salvato riciclando 300 g di carta.
08 AGOSTO 2015 - La buona notizia falsa di oggi : il governo sulla base di approfonditi studi medici ha deciso di obbligare tutti i cittadini a lavori manuali a cominciare dai parlamentari. Ai parlamentari farebbe particolarmente bene perché li renderebbe edotti in maniera diretta in materia di lavoro e pertanto permetterebbe loro di legiferare leggi più giuste. Ai giovani farebbe bene perché invece di utilizzare solo pollici e vista per video giochi o altre attività con il computer, permetterebbe loro di muovere il resto dei muscoli del corpo. Il cervello per crescere ha bisogno di stimoli da tutto il corpo e questo gli permette di avere cognizione dello spazio e dei fenomeni fisici e naturali che lo circondano.
28 NOVEMBRE 2023 – la buona notizia falsa di oggi: i due scassinatori di Palermo che nella notte di oggi hanno distrutto un locale in centro si sono consegnati alla Polizia reo confessi, per il forte senso di colpa per quanto fatto. Il giudice li ha condannati per direttissima a pagare i danni ed ad espletare servizi sociali fino a Natale riparando le panchine del centro in ferro, perennemente danneggiate. Il controllo del corretto espletamento della sanzione sarà puntualmente monitorato dai rispettivi genitori. I legali dei rei confessi si sono dichiarati soddisfatti per le sanzioni irrogate. Inoltre, a sanzione ultimate, i due ravveduti distribuiranno panettone e caramelle per le vie del centro ai passanti ed ai bambini.
06 GIUGNO 2025 - la buona notizia falsa di oggi: Sotto gli eleganti portici di Palermo del centro di Palermo, dove il sole a mezzogiorno disegnava ombre lunghe e fresche, trovavano rifugio i "dormienti professionisti" della città. Non erano turisti stanchi, ma un pittoresco gruppo di senzatetto che, fedeli compagni dei loro altrettanto sonnolenti cani, avevano eletto quei riparati angoli a loro dimora diurna.
Un giorno, un'idea tanto bizzarra quanto geniale balenò nella mente di un intraprendente negoziante di materassi. Stanco dei soliti commessi frettolosi e poco convincenti, pensò: "Chi meglio di questi esperti del sonno per consigliare il materasso perfetto?". Così, con una proposta che spiazzò tutti, ingaggiò i barboni. La loro paga? Un comodo giaciglio esposto in vetrina durante il giorno, dove potevano continuare le loro pennichelle, naturalmente in compagnia dei loro fidi amici a quattro zampe.
La scena divenne presto un'attrazione. I clienti entravano incuriositi, trovando non i soliti venditori inamidati, ma figure rilassate, con i capelli un po' scompigliati e un'aria di profonda saggezza acquisita in ore e ore di sonno. La consulenza era unica nel suo genere: "Questo modello è eccellente per un sonno profondo, il mio Rex russa beatamente qui sopra", oppure "Se cercate qualcosa di più accogliente, provate questo; Luna ci si accoccola come una nuvola".
Il passaparola si diffuse rapidamente. Chi meglio di un vero dormitore, con tanto di collaudatore canino, poteva garantire la qualità di un materasso? Le vendite dei negozi alle stelle.
Il Sindaco di Palermo, uomo di spirito e sempre pronto a cogliere l'originalità, non tardò a venire a conoscenza di questa singolare iniziativa. Entusiasta all'idea di trasformare un problema sociale in un'attrazione turistica e, diciamocelo, un'ottima trovata di marketing per la città, decise di rendere omaggio a questi insoliti "consulenti del riposo". Ogni mattina, un'auto del comune si fermava davanti ai negozi di materassi, scaricando vassoi fumanti di cornetti caldi e thermos di caffè fragrante per ogni barbone che diligentemente "lavorava" nelle vetrine, ronfando beatamente accanto al suo cane.
21 MARZO 2023 – SAN GIUSEPPE - Palermo 18 marzo: W le vampe di San Giuseppe
La prima vampa di San Giuseppe che vidi è stato il del 18 marzo del 1974, di sera, dalla veranda della cucina di casa mia, nel quartiere Montegrappa – Santa Rosalia di Palermo. Avevo sette anni ed ero lì con mia nonna Vita. Assieme ci godevamo lo spettacolo, una enorme vampa posizionata alla fine della via Piave, alta come due piani di un palazzo, le cui fiamme ne raddoppiavano l’altezza. Quella stessa sera Lei mi spiegò il funzionamento di un orologio da polso a quadrante, il suo regalo per il mio compleanno fatto qualche giorno primo.
Penso che ogni luogo e ogni festa ha le sue tradizioni e quella di San Giuseppe nella provincia di Palermo ha le sue e cioè: le mense per i poveri, le vampe, offrire a tutti i visitatori delle mense olive, vino e sfince di San Giuseppe (dole tipico con ricotta e canditi), mangiare pane con finocchio ingranato, pasta con le sarde o con legumi.
Fino a qualche hanno fa nella città di Palermo si faceva una vampa in ogni borgata o quartiere, i ragazzi raccoglievano tutto ciò che potava bruciare: mobili vecchi, materiale di legno di scarto delle falegnamerie, materiale di potatura. Lo scopo delle congregazioni spontanee giovanili era quello di fare la vampa più maestosa rispetto agli altri quartieri della città, una specie di giochi senza frontiere al fuoco più maestoso. Nei giorni precedenti alla sera del 18 Marzo molti la notte vegliavano la catasta, che veniva costruita tipo capanna indiana in modo da portare riparo ai custodi che la vegliavano la notte. Ciò per non essere depredata dai ragazzi degli altri quartieri. Questo rito era una cosa normale, accettato da tutta la popolazione e dalle istituzioni.
Io non sono un antropologo, ma non ci vuole molto a capire che accendere un fuoco, una vampa, in questo periodo equivale a un rito propiziatorio per la stagione primaverile, un rito legato alla luce. Il fatto di accendere fuochi in Sicilia viene fatto anche in altri giorni e periodi dell’anno. Ad esempio nella provincia di Messina la sera del 24 Dicembre per le strade del paese di Barcellona P. G., il paese di mio padre, si accendono dei fuochi lungo le strade del paese per festeggiare la processione del Bambinello appena nato. Oppure nella città di Termini Imerese, la fine del Carnevale, fine febbraio, viene fatta coincidere con il rogo di due pupazzi chiamati “’u Nanno e ‘a Nanna” per il martedì grasso. Ma non ho mai visto intervenire dei Vigili del fuoco per questi eventi.
Penso che i disordini che sono successi domenica a Palermo non siano dovuti solo a quattro ragazzini “delinquenti” che hanno preso a sassate i Vigili del fuoco e i rispettivi mezzi nell’azione di spegnere le vampe, ma dall’incapacità di chi amministra una città, con le sue tradizioni, di non sapere leggere i desideri di una parte della popolazione della città con i loro credo. Infatti, ogni hanno quattro ragazzini “delinquenti” di ogni quartiere popolare, amante delle tradizioni, costruiscono cataste di legna per realizzare le vampe per perpetuare il rito del Santo. Ogni anno però, da una decina di anni a questa parte, i pompieri di Palermo la sera del 18 marzo sono costretti a fare gli straordinari per spegnere i fuochi sacri, scontrandosi con i ragazzi. Inoltre quest’anno ci sono stati anche numerosi interventi preventivi delle Rap per la rimozione delle cataste abusive di legna e il livello degli scontri sicuramente è andato oltre ogni limite tollerabile.
Per superare la conflittualità tra i detentori della tradizione delle vampe di San Giuseppe e le forze delle istituzioni,la buona notizia falsa di oggi potrebbe essere che la città di Palermo farà i primi di marzo di ogni anno un concorso per la vampa più alta o che duri di più, con giuria presieduta dal sindaco, realizzando le vampe in appositi spazi attrezzati per non danneggiare cose o persone, da accendere la sera del 18 Marzo. Così il 19 Marzo si potrebbe fare una premiazione per i “Vampisti di San Giuseppe” più bravi, quelli che hanno saputo costruire con dovizia la vampa più bella e luminosa. Il premio naturalmente potrebbe essere il “Cerino d’oro della città di Palermo”, tipo tassello del mosaico della città di Palermo.
Quasi sicuramente questa mi proposta cadrà nel vuoto, forse a qualcuno verrà il mal di pancia per questo mio pensiero, ma ho sentito la necessità di perorare la causa di quattro ragazzi delinquenti difensori della tradizione, di far sentire una voce fuori dal coro a chi si indigna per quattro fuochi propiziatori della primavera, il cui ricordo sicuramente si perde nella notte dei tempi.
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