SURROGATI

 

Surrogati









Perché la sessualità? Secondo lo scrittore di “Fantascienza”, Philip K. Dick nel su romanzo “ Labirinto di morte” : “ Sono solamente onesta. Dico semplicemente: "Un uomo è l'unico modo che ha lo sperma di produrre altro sperma." Questo è essere realisti.”.


Dick con questa frase ci racconta ciò che molti scienziati evoluzionistici raccontano in materia di evoluzione. La sessualità nasce per opportunità di soppravvivenza dei geni. In origine sembrerebbe che le cellule si riproducessero simili a se stesse non appena avessero raggiunto una certa grandezza. Si generavano così tante cellule identiche a se stesse. Secondo scienziati queste cellule venivano modificate solo da fattori esterni, tipo le radiazioni, e la loro sopravvivenza era garantita solo dallo loro adattabilità ai fattori esterni: temperatura, presenza di acqua, luce, molecole di altre specie etc.

Nel sistema evoluzionistico succede però che un bel giorno due cellule per ragioni di opportunità di sopravvivenza decidano di condividere il proprio patrimonio genetico. In questo fase dell’evoluzione nasce la sessualità o qualcosa di simile e nasce il concetto di non più uguale a stessi: la morte.

Questo succede perché le cellule che condividono il loro patrimonio genetico hanno più possibilità di sopravvivenza in un ambiente esterno ostile, perché fondono due esperienze diverse di sopravvivenza, rafforzando questa possibilità nei nuovi esseri generati: i figli. Contemporaneamente le cellule generatrici rinunciano di fatto ad essere identiche a se stesse, loro non saranno più come sono, di fatto si genera la loro morte. I cromosomi che sopravvivono all’interno dei figli di fatto sono immortali perché tramandati, anche se modificati nelle nuove forme associative generate.


Nel corso dei secoli varie specie hanno usato la riproduzione e la sessualità per garantire il processo ora descritto. Alcune poi come i mammiferi ( umani, scimmie, delfini.. etc) hanno utilizzato la sessualità non solo per riprodursi ma anche per formare coppie e gruppi sociali. Così alcune specie simulano la riproduzione con la sessualità non per procreare ma per altri scopi. Potremmo dire una forma diversa di comunicazione, di rafforzamenti dei legami per creare gruppi più forti.


In questo modo si sono selezionati nei millenni individui che amano fare sesso e questo li ha resi sicuramente più forti, altrimenti non saremmo qui.

Nelle coppie e nelle famiglie risiedeva la possibilità stessa della sopravvivenza e questo era la norma fino al secolo passato per la maggioranza delle persone.


Un inciso. Un mio zio mi raccontò che ritornato a piedi a casa alla fine della seconda guerra mondiale, dopo un cammino di mesi, vide sua moglie, che non conosceva, affacciata ad una persiana e le chiese un bicchiere d’acqua, lei glielo diede.Il giorno seguente lui la chiese in sposa e si sposarono. Ebbero una vita felice. Lui mi spiegò che un contadino senza una moglie che gestiva la sua casa non sarebbe sopravvissuto e che una donna senza un marito non sarebbe vissuta neanche lei, o quanto meno non avrebbero avuto una vita buona.


Oggi succede però, grazie al benessere economico, alla possibilità di sopravvivenza dei singoli grazie alle interazioni che permette una società moderna,( magari troppi), alla giusta emancipazione delle donne, che la famiglia e le coppie non resistono più. Così oggi secondo moderne statistiche il 50% percento dei matrimoni finisce.


Si ha così la generazione di migliaia di singoli, che con prole o senza, si ritrovano con un bel software nel cervello, frutto di migliaia anni di evoluzione, che li induce non per motivi prettamente riproduttivi a cercare altre persone. I geni sanno che uniti si vince. Alcuni ripartano da zero, rifanno una famiglia, figli anche, e tutto questo diciamo che rispetta ancora la genetica. Altri invece, scottati da esperienze molto negative, decidono di trasmettere questo impulso genetico su surrogati.


E qui si apre un bel capitolo. Alcuni acquistano un cane, un gatto un cardellino o altro e lo fanno diventare il luogo dove depositare tutti i loro affetti. Questo è molto comodo, i “pet” ,pur essendo senzienti, sono sempre esserei subordinati, soprattutto di un altra specie con esigenze diverse dalle nostre, seppur addomesticate. In altre parti del modo, succede oggi che stanno già provvedendo anche a costruire umanoidi che compenseranno le nostre necessità affettive senza generare, però, problemi di convivenza, una specie di super bambole o bambolotti.


Non so cosa vedranno i miei nipoti. Non so se l’uomo degli spermatozoi di Dick verrà sostituito da un’altra cosa. Ma non ci voglio pensare. Io appartengo a questo presente.


Per concludere, questa mattina ho fatto una chiacchierata telefonica con un mio amico. Ci siamo raccontati tante cose. Una cosa però mi ha lasciato basito. Mi ha raccontato che a casa di un suo consanguineo, nella teca dove era messa in bella vista la foto di suo padre, con tanto di lumino, era stato acceso un altro lumino con la foto di un cane. Era il lutto rappresentato di un suo parente. Lui ha avuto un sussulto nel vedere l’accostamento, ma poi ha preferito non parlare, per non aprire questioni.

E’ proprio il caso di dire che i geni si stanno nuovamente evolvendo, adattandosi a questo nuovo tempo pieno di tante “cose” nuove, fattori esterni non trovati, ma creati dallo stesso uomo.

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