ISTANTANEA - W Palermo e Santa Rosalia: 14 Luglio 2023
Nell'immagine Cartolina ed affranco delle Poste Italiane del 399° Festino
Questo
mio pensiero non è un atto di accusa né contro i palermitani né
contro Palermo ma vuole essere una fotografia realizzata attraverso
la “lente” del mio cervello, che potrebbe essere faziosa o
distorta, ma pur sempre una fotografia. Lo scopo di questo racconto è
scrivere una memoria dei fatti, tipo un diario, per ricordarmi negli
anni avvenire ciò che ho visto e provato. Inoltre, a mio parere,
quando si racconta a se stessi si cerca di mettere in ordine le
emozioni provate, soprattutto quelle negative, e questo ha
sicuramente ha la funzione della catarsi, perché ci fa vedere meglio. In
ultimo mi porrò, vi porrò delle domande.
Penso
che il “festino del 14 luglio” ,che si celebra
ogni anno, rappresenta con i suoi riti tradizionali, che però si
sono trasformati nel tempo, l'anima delle mia città. Il festino ogni anno potremmo dire che si divide in due tempi e luoghi ben distinti.
La
sfilata del carro di Santa Rosalia, la parte religiosa- artistica,
lungo del Cassaro impreziosito dalle luminarie, da Palazzo dei
Normanni al Mare fino a Porta Felice, per poi concludersi di
fatto al Foro Italico, davanti la Porta dei Greci. La
fiera birra-gastronomica,
anarchica, organizzata al Foro Italico da tutti i venditori, presunti
abusivi, di Palermo, pervasa da una cortina di nebbia di fumo di
“stigghiole”
e
che si conclude sempre con giochi di artificio ed un'ultima cortina
di fumo fra le nuvole.
Generalmente
ci sono due modi per seguire la festa o dietro il carro oppure
andare direttamente al mare, percorrendo a
piedi
via Lincon che
conduce alla zona fieristica del Foro Italico. Seguire il carro
comporta il fatto che bisogna seguire la processione insieme ad
una marea
di palermitani
devoti,
partecipando a tutti gli spettacoli e riti seguendo la processione
lungo il Cassaro, con le ovazioni in onore di
Rosalia
(W Palermo e Santa Rosalia). Quest’anno, diciamo, che è andato
tutto bene, tranne il fatto che il carro non poteva passare per un
filo troppo basso, che è stato rimosso sul momento, rallentando la
processione, e che lo scenografo, durante le prove inavvertitamente
si è fatto schiacciare un piede da una ruota del carro. Lui,
sicuramente, non conosceva le scarpe antinfortunistiche,
che tutti gli operatori dei cantieri dovrebbero indossare, ma
ricordiamo che siamo a Palermo.
Dopo
anni che non andavo, ho deciso di partecipare alla festa nel modo
più soft, recandomi direttamente al Foro
Italico per vederei i giochi di artificio. Sono partito da casa con
l'auto verso le undici di sera. Dopo numerosi giri con il mio mezzo
sono riuscito a trovare un posteggio nei pressi della Stazione
centrale e da via Lincon, a piedi, mi sono diretto al mare.
Il
palermitano che partecipa al Festino
lo fa sempre a proprio modo e secondo un proprio rito. Tutti gli
ambulanti, presunti abusivi, cominciano già giorni prima a
posizionare la propria postazione: carbonella, frigoriferi rotti dove
saranno conservati con ghiaccio le bibite, banchi per la vendita di
“babbaluci”
e
fette d’anguria
( oggi
bicchieri di plastica con stecchini di legno), venditori di pane e
panelle, milza e panini vari, venditori di caramelle e frutta secca
torrone, pollanche ( pannocchie
di mais lesse conservate
in enormi pentoloni). Da qualche anno ai venditori alimentari si sono
associati i venditori dei mercatini rionali, in prevalenza di
abbigliamento, scarpe, oggettistica per la casa.
A
questa struttura di base di venditori si sommano poi i Palermitani
fruitori che secondo una personale interpretazione, che dipende dalla
propria cultura ed educazione. Di seguito le tipologie rilevate:
palermitani che fanno il picnic serale-notturno con moto-ape
posteggiata
sulle aiole del Foro Italico, con tavolini e sedie; famiglie sedute a
ridosso delle transenne con sedie da campeggio, che hanno preso
posizione dopo cena e che aspettano i fuochi d'artificio; i
passeggiatori, famiglie sedute sui muretti o su tutto ciò che
permette di sedersi, anche sul marciapiede, alcuni benestanti, poi,
aspettano i giochi del festino seduti nei locali e nelle terrazze che
hanno affaccio sul mare ovvero alla
rada
sulle barche. In
ultimo, sia i palermitani che
che i venditori, per la totale assenza di cestini e punti per la
raccolta dei rifiuti, navigano nella spazzatura da loro stessi
prodotta. Le strade del Foro Italico diventano il ricettacolo cibo di
scarto bottiglie vuote e carta. Come ogni anno la mattina seguente
vengono rimossi circa 30 tonnellate di spazzatura, tutto secondo un
preciso rituale, anche se non scritto, tra cui le ghiacciaie ricavate
da frigoriferi rotti a pozzetto.
Per
dovere di cronaca, come al solito, in questo paese dei balocchi
anarchico, dove tutto può coesistere, vi sono anche i borseggiatori
regolari. Quest'anno la novità è che per la prima volta li ho visti
operare con l'ausilio del telefonino. Uno di loro faceva da vedetta e
coordinava gli altri dando indicazioni sulle possibili prede. Io ero
fermo ed ho notato uno della
squadra dei
bassotti (vi posso assicurare, a parte i vestiti, erano identici a
quelli di topolino) posizionarsi dietro un signore,
intento ad osservare il
portafoglio della tasca del malcapitato. Nel momento in cui stava per
agire, il capo, che
aveva
notato che sia io che altre persone vicine avevamo capito ciò
che stava succedendo, ha
fermato
il suo compare con
un gesto della testa.
Successivamente, in modo discreto, abbiamo avvisato lo sprovveduto e
lo abbiamo invitato a mettere il portafogli nella tasca posizionata
sul davanti dei pantaloni. Un signore con cui ho commentato poi
l’accaduto mi raccontato un suo ricordo: " quando lui era bambino ed
andava al
festino con la sua famiglia, non appena scoppiavano liti, il padre li
faceva allontanare subito perché quelle erano finte liti per
distrarre la gente e poterla derubare e borseggiare". Subito dopo mi
sono allontano ed ho cercato un punto di osservazione più
tranquillo. La mia scelta è ricaduta sull'area antistante l'Hotel
del lungomare, un punto rialzato e ben illuminato da dove osservare i
fuochi di artificio e le persone che mi stavano dietro.
Dopo
la lunga attesa, dopo l'una di notte è cominciato lo spettacolo dei
fuochi di artificio. Le novità sono state la musica sincronizzata
con i fuochi, i fuochi e giochi di luci accesi sul prato da terra, le
fontane di luce, sia verticali che orizzontali. Devo dire che sono
stati all’altezza della festa e delle mie aspettative, inoltre
tutto è stato immortalato da un drone, che essendosi sollevato
qualche minuto prima dell’inizio dello spettacolo pirotecnico, ha
fatto esultare con un ovazione di sorpresa tutti i palermitani
presenti. Falso allarme!
Dopo
i fuochi la marea umana palermitana stanca e soddisfatta, sazia, è
tornata
a
casa.
Sulla strada del ritorno, presso piazza Indipendenza, ho visto un
automobilista anziano ed un
motociclista che stavano venendo alle mani a causa di una manovra
illecita dell’anziano. Il pronto intervento di un altro autista, un
buon samaritano, intervenuto per dividere i due, secondo me ha
evitato una tragedia.
In
conclusione possiamo dire che tutto è andato bene: sfilata e carro
meravigliosi, musiche idilliache, proclami propiziatori di giustizia
e benessere, immagini dei santi palermitani Don Padre
Puglisi e
Fratello
Biagio proiettate su porta Felice, spettacoli che ti obbligano a
stare con il naso all’insù, falange del dito persa, secondo un
copione scritto e non scritto, e consumo di cibo, ma sempre nella
massima sporcizia ed anarchia. Sicuramente i palermitani hanno
dimostrato la massima tolleranza verso tutti e tutto, ma nessun
rispetto verso la città e pertanto verso se stessi, come succede
da secoli.
p.s.
Il
racconto si chiude qua, ora vi propongo delle domande:
1)Possiamo
cambiare in meglio l’organizzazione del Festino di Santa Rosalia,
cosa ci impedisce di farlo?
2)
Perché gli spettacoli, fuochi pirotecnici, carro e luci
scenografiche si adeguano ai tempi, mentre nulla è cambiato per la
gestione della zona fieristica del Foro Italico, abbandonato
all’improvvisazione di molti?
3)
E’ possibile creare un ente che programmi il festino già un anno
prima, formato da tutti gli attori, o dobbiamo sempre sperare
nell’organizzazione e finanziamento dell’ultimo minuto?
4)
Possiamo coinvolgere nella realizzazione del Festino più attori di
Palermo tipo: Autorità portuale, i boy scout di tutte le parrocchie,
tutte le associazioni di volontariato, la Coldiretti, L' ANCE
Palermo, Università di Palermo, le fondazioni a che si occupano
d’arte a Palermo ( per
citarne alcune: Federico
Secondo, Palazzo Butera, Fondazione Banco di Sicilia etc), tutti
i bar e ristoranti che orbitano sul foro italico, I pescatori delle
bandita, tutti i commercianti della città?
5)
Perché si permette a tanti palermitani di diventare abusivi, anche
per un giorno?
6)
E’ possibile organizzare gli stand di gastronomia coinvolgendo i
ragazzi dell’alberghiero come ha fatto il settembre scorso la
Coldiretti a
piazza Castelnuovo nel cuore di Palermo? E tale evento potrebbe avere
la durata di tre o più giorni con eventi e spettacoli dove mostrare
il meglio delle attività artigianali ed artistiche
di
Palermo?
7)
I fuochi di artificio si potrebbero far brillare dalle imbarcazioni
in modo da lasciare i prato del foro italico a disposizione dei
palermitani?
8)
Si potrebbero cercare degli sponsor per la realizzazione del
Festino?
9)
In ultimo, se Palermo è veramente quella del mio racconto e la
vogliamo così com’è, perché “tascio è
bello”, perché facendo le cose fatte per bene perderemmo la nostra
identità culturale di “tasci”,
perché non dichiaralo chiaramente a tutti i fruitori palermitani e
non solo del
Festino?
A
queste domande non risponderà nessuno, ma spero di far nascere un
barlume di dubbio sulla possibilità di cambaire in meglio. Le risposte sicuramente ce li darà il tempo sia
positive che negative….. dipende naturalmente
dal punto di vista. Mi piacerebbe non aspettare molto. Sono titubante del fatto che forse non ho capito nulla dei sentimenti che animano i
cittadini della mia città,ma
tanto era dovuto a me e da voi cari miei concittadini palermitani
tutti.
Questo
è un mio piccolo atto d’amore verso Palermo.
Commenti
Posta un commento