#Andràtuttobene: dipende solo da noi. - 14 04 2020
Da qualche giorno sento notiziari
che in continuazione parlano di come risollevare l’economia del paese,
della Sicilia, di Palermo; l’unica
ricetta ( soluzione) che viene proposta
dai vari governi dal nazionale al regionale è quello di una maxi prestito alle
imprese per potere sopperire al blocco totale dell’economia dell’intero paese. Al riguardo penso che questa strategia,
400 miliardi di euro , da distribuire(prestare)
a tutte le imprese , in tutta la
nazione, per far ripartire l’economia sia un mossa azzardata se non è
supportata da una strateggia. Questa mia personale opinione è dettata da una
semplice considerazione, quando si rifarà partire il paese con la così detta
fase 2, cioè con la lenta ripartenza di alcune attività produttive, alcuni
settori ripartiranno come prima, dopo un riadattamento, mentre altri settori dell’economia saranno sicuramente
ridimensionati o forese non esiteranno più, almeno per i prossimi 6 mesi, tipo:
tutto ciò che ruota intorno al trasporto, università, settore dello spettacolo,
carburanti, turismo, ristorazione, moda.
Quindi quando le imprese dei settori citati avranno
il prestito statale non ci sarà un mercato dove investire e dove fare profitto.
Pertanto l’unica cosa che potranno fare, se aprono nuovamente, sarà quello di consumare le
risorse per poi chiudere o fallire. Secondo me tutti i settori critici dovranno
adattarsi ai nuovi comportamenti imposti e dettati dal distanziamento sociale
che come minimo prevedono mascherine per tutti e distanza di almeno un metro, o
altre future restrizioni di legge che oggi non so immaginare. Quindi tutti i
settori di cui sopra dovranno riconvertirsi ad esempio, la butto lì: il settore
della ristorazione potrebbe portare il cibo a casa o in luoghi idonei, il
settore dello spettacolo potrebbe funzionare con collegamenti internet tipo streaming,
il settore della moda potrebbe riconvertirsi a fare Dispositivi di protezione
individuale, come già stanno facendo etc.
Però, anche con tutta la fantasia del mondo,
alcuni settori economici a parer mio saranno congelati e non riconvertibili
subito, almeno a breve termine. Allora ci sono solo due soluzioni: o diamo a
queste persone un reddito di cittadinanza ovvero dobbiamo ripensare tutta
l’economia secondo le nuove esigenze ovvero crearle. Chiedo a tutti voi di
alimentare il seme delle speranza di un
futuro buono, magari diverso da quello di oggi, ma buono. Di immaginare
cosa potremmo fare, per poi proporre a se stessi ed gli altri la propia IDEA ( UTOPIA: il non luogo, il buon luogo). Saranno
gli eventi a scegliere le idee che funzionaranno e che si potranno realizzare. Il fatto di non
farlo sarebbe deleterio, perché siamo entrati in una nuova era senza alcuni
giochi del passato. Bisogna provare tutte le strategie possibili per
trovare subito nuovi modi di vivere,
ovvero di crearli o inventarli. Buona vita.
P.s.
Io personalmente penso che dopo
quest’esperienza, essendo il distanziamento sociale una necessità, penso a tre mosse che le regioni potrebbero fare subito: la prima favorire lo
spostamento della popolazione nei piccoli centri incentivando ciò con delle
politiche adeguate. Ciò permetterebbe la valorizzazione di tutto il territorio
regionale e nello stesso tempo sarebbe un modo per controllare le possibili
epidemie che potrebbero accadere nel futuro, infatti controllare un focolaio
epidemico di un piccolo centro è molto più facile rispetto ad una città, questo
oggi sta già accadendo. Ciò si tradurrebbe nel potenziare tutte le vie
stradali, di comunicazione e trasferire settori produttivi su tutto il
territorio in modo che possano interagire in modo sinergico, strategico.
La seconda mossa che io farei è quella
di puntare ad una economia dell’autosufficienza, a cominciare da quella del
settore alimentare ed energetico, essendo la Sicilia una delle poche terre al
mondo che si presta, per le ricchezze territoriali che possiede e posizione
climatica, per tali scopi.
La terza potenziare il commercio
online estendendolo a tutti i settori produttivi.
Ora proponete voi.
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