La ricetta magica #laricettamagica
La ricetta magica
Parlare
di economia significa discutere delle norme che regolano la casa, cioè del modo
di condurre il buon andamento del luogo dove viviamo, del benessere del luogo e
di conseguenza dell’individuo che lo abita. La casa oggi si può identificare nel
luogo in cui abitiamo, nel nostro quartiere, nella nostra città, nel nostro
stato, nel nostro pianeta. Volutamente ho
elencato tutti questi luoghi per mettere in evidenza che il modo
prevalente e più naturale di classificare gli uomini o gruppi di uomini è
quello di associarli al luogo dove
vivono, ed è incontrovertibile che tutti abitiamo questa navicella spaziale che
si chiama terra. Quindi ad ogni uomo che si rispetti ( nel senso che abbia
contezza di valori umani che lo associano alla considerazione di ogni singolo individuo
di qualsiasi razza, religione, sesso, credo e del luogo che abita, compreso
tutto l’ecosistema che lo abita) spetta la cura di tutti i luoghi
elencati prima. Tutto questo potrebbe sembrare dettato da pure ideologie ecologiste e naturalistiche, ma di fatto è
indispensabile per far sopravvivere
l’individuo e l’intera umanità.
L’economia
di oggi è basata su un liberismo
estremo che in sostanza sta mettendo a rischio la sopravvivenza stessa
del pianeta. Una delle misure di questa
distruzione è l’impronta ecologica. Utilizzando l'impronta ecologica, è possibile stimare
quanti pianeta Terra servirebbero per sostenere l'umanità,
qualora tutti vivessero secondo un determinato stile di vita. Confrontando
l'impronta di un individuo (o regione, o stato) con la quantità di terra
disponibile pro-capite (cioè il rapporto tra superficie totale e popolazione
mondiale) si può capire se il livello di consumi del campione è sostenibile o
meno.” ( link: http://www.improntamuggia.it/limpronta-ecologica.html ).
Ad
esempio lo scorso anno l’umanità ha consumato tutte le risorse che la terra avrebbe
potuto generare in un anno il 13 di agosto 2015, quindi da quella data in poi
fino al 31 dicembre abbiamo distrutto ciò che non potrà più essere generato e
soprattutto che non ci appartiene, ma che appartiene alla generazioni future ed
all’ecosistema terra.( link: http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08/13/earth-overshoot-day-2015-esaurite-tutte-risorse-del-pianeta-da-oggi-stiamo-depredando-la-terra/1956752/).
Questo dato ci dice in parole povere che attualmente per
soddisfare le esigenze di risorse dell’umanità servirebbero 1,6 pianeti e
questo parametro tende sempre di più ad aumentare. 1,6 è un valore medio,
infatti sul pianeta terra ci sono stati dove mediamente gli individui consumano
per 9 volte quello che potrebbero
consumare ( come negli USA) e stati dove individui arrivano a malapena allo 0,5,
Bangladesh; in Italia
questo indice è circa 3. ( http://www.climatemonitor.it/wp-content/uploads/2010/10/71improntaecolonazioni.pdf).
La cosa che naturalmente dovrebbe farci
preoccupare è che questa data ogni anno si anticipa ed il processo attualmente
non sembra reversibile. Da quanto detto, attenzionato anche della letteratura scientifica, è chiaro che questo modello economico del liberismo estremo dove
tutto è possibile, secondo una religione o credo ( senza nessun fondamento)
basato sulla crescita del PIL, che si traduce sulla cresita dell’inflazione
come indice di benessere delle popolazioni, di fatto sta mettendo a rischio la vita del
pianeta e del suo ecosistema. Ricordiamo che Mario Draghi
ogni mese in atto acquista i debiti degli stati europei per 60 miliardi di euro
e questo verrà fatto fino al settembre di questo anno o anche oltre, fino a quando dall’attuale deflazione dei
prezzi dei beni di consumo si passerà
all’inflazione degli stessi prezzi.
La
domanda allora è: “chi ha interesse a tutto questo?” La risposta è semplice: “le multinazionali, che di fatto dettano
a tutti gli stati della terra, ed hai
loro abitanti, le loro regole del gioco
basate solo sul profitto immediato per imporre il loro predominio economico. Naturalmente le multinazionali appartengono a poche famiglie che di fatto hanno
delle monarchie economiche sovranazionali, come succede in tutti i continenti.
La Ricchezza di 62 paperoni oggi è pari
a quella della metà della popolazione mondiale come riportato da più testate
giornalistiche. ( link: http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/ricchezza-di-62-paperoni-pari-a-quella-della-meta-della-popolazione-mondiale_2155056-201602a.shtml )
Trovare la ricetta magica per creare un economia giusta e
rispettosa di ogni singolo individuo, che si traduce anche nel rispetto
dell’ambiente in cui vive, oggi è compito di tutti, ma soprattutto della classe
dirigente di un paese e della sua classe politica.Questa ricetta purtroppo
oggi non esiste, ma molti sicuramente ci stanno studiando. La presa di
coscienza su ciò che accade e l’assunzione di responsabilità, sono il primo
passo per intraprendere la giusta strada
e cioè
quella di prenderci cura dei nostri vicini e del nostro ambiente, diventando
loro custodi per tutta la nostra vita. Naturalmente non
dobbiamo avere la presunzione di trovare la ricetta perfetta valida per sempre,
ma impegnarci a trovarne una valida per
almeno i prossimi 30 anni.
Per chiarezza,
personalmente credo in: un’economia circolare, sostenibile e simbiotica; una economia dove si tenda ad abbassare l’entropia dei processi
produttivi e soprattutto che metta in relazione ogni uomo con il luogo che
abita.
Facendo un
parallellismo, da ingegnere, tutto ciò si
traduce nel concetto di carico massimo che
una trave può sostenere e che non deve mai essere superato.
15/4/2016
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